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LA NOSTRA STORIA

LA NOSTRA SCUOLA COMPIE 50 ANNI

pubblicazione del 2014 in occasione del cinquantenario dell'istituto

A cura delle professoresse Antonietta Clarizia, Maria Antonietta Gorga, Antonietta Pastena, Rosita Sasso e Lucia Tramparulo

Con la collaborazione delle professoresse Patrizia Pagano ed Ester Senatore

Prefazione

La Scuola Monterisi compie cinquanta anni e non si può non cogliere l’occasione di questo importante compleanno per ricordare il suo mezzo secolo di vita, per soffermarsi su che cosa sia stata questa scuola per la città di Salerno e in particolare per il quartiere Pastena, che cosa abbia significato e significhi ancora la sua caratterizzazione di scuola ad indirizzo musicale, che cosa infine abbia lasciato negli studenti che l’hanno frequentata – e sono tanti, veramente tanti, sparsi oggi in ogni dove – intenti ad impegnarsi nella vita e nella società.

La Scuola deve il suo nome al Consiglio Comunale di Salerno, presieduto dal Sindaco Alfonso Menna, che il 23 Marzo 1964 deliberò ad unanimità la proposta d’intitolazione della Scuola Media Statale di Pastena“al venerato nome del defunto Arcivescovo Primate S.E. Mons. Nicola Monterisi, arcivescovo di Salerno negli anni della seconda guerra mondiale”.

Il seguito lo si può leggere in questo “appassionato” volume commemorativo.

La Scuola Monterisi non è però solo passato, è anche presente e futuro. Divenuta ormai una scuola Secondaria di 1° grado con ben 27 classi – la più grande della città di Salerno – con quattro corsi ad indirizzo musicale e ben 12 discipline strumentali insegnate, essa propone un’intensa e ricca offerta formativa, che anno dopo anno delinea nuovi percorsi e costruisce nuovi ambienti di apprendimento, raccogliendo le molteplici sfide del tempo.Da una parte quindi il sapersi confrontare con le attuali tecnologie della comunicazione, ben consapevoli che la scuola si fonda sul progetto, cioè sulla costruzione del futuro, mentre la comunicazione digitale è tutta orientata al presente e al frammento temporale. Dall’altra bisogna dare la dovuta attenzione alla conoscenza di sé e allo sviluppo emotivo dei nostri studenti, alla relazione affettiva “inclusiva”.

È nella comunità scolastica, luogo istituzionalmente deputato  all’istruzione  ma anche privilegiato per l’educazione e la formazione, che i ragazzi acquisiscono le competenze, conoscenze e capacità  ed è nella comunità scolastica che essi costruiscono la loro coscienza civile in una rete di relazioni interpersonali mai identiche, ma in continuo divenire, dove non bisogna perdere il riconoscimento reciproco dei valori della “meraviglia” e della “bellezza”.

Su tutto questo ha inteso riflettere la Festa del Cinquantenario, riflessione che abbiamo fatto tutti insieme, rappresentanti delle istituzioni, docenti, studenti, ex studenti, genitori e tutti coloro che comprendono l’importanza della formazione.

E’ stata intenzione degli Organi Collegiali dell’Istituto impegnare, pertanto, un intero anno in una serie di riflessioni e di attività, che ponessero in maggiore risalto il ruolo della nostra Scuola nella comunità educante.

Per costruire un programma adeguato all’evento è stato formato un gruppo di lavoro  cui hanno aderito insegnanti in servizio e insegnanti a riposo oltre a genitori e alunni, che impegnandosi in primis nel reperimento delle fonti e dei materiali e nella costruzione del programma, hanno consentito la realizzazione delle varie iniziative promosse, iniziate a Giugno 2013 quando nel corso della rituale manifestazione-concerto di fine anno, da noi denominata Monterisi è…Fiera! sono stati presentati i primi lavori di ricerca di alunni e docenti sulla figura di Mons. Monterisi, continuate a Dicembre in occasione dell’Open day della scuola, con le preziose testimonianze degli ex e la loro emozionante narrazione inserita nella presentazione del lavoro di ricostruzione storica, svolta dal gruppo di progetto.

Nel contempo si aprivano blog sul sito web della scuola, gestiti dagli alunni e la pagina “Gli ex della Monterisi” su un social network, dove era possibile per tutti intervenire e lasciare i propri ricordi in pensieri e immagini. Il numero dei contatti è stato davvero imponente.

Non poteva mancare nel ricco programma un momento di studio e riflessione sulla scuola: l’appuntamento del 18 Febbraio 2014 al Palazzo di città, dove abbiamo organizzato con successo il Seminario di studio “Dialogo sulla scuola fra filosofo e antropologo”.

Abbiamo voluto invitare a questo incontro tutto il mondo della Scuola del nostro territorio salernitano, affinché offrisse  il proprio contributo al dibattito che ha seguito l’intervento dei due illustri relatori, l’antropologo Paolo Apolito e il filosofo Luigi Maria Lombardi Vallauri, che hanno saputo offrire argomentazioni eprospettive nuove ed originali per comprendere l’ampiezza e la complessità del “sistema scuola” e dei suoi innumerevoli aspetti.

Il 29 Marzo 2014, poi, è stato inaugurato l’allestimento della mostra foto-documentaria in occasione della visita alla Scuola del Cardinale Francesco Monterisi, nipote dell’arcivescovo Nicola, del quale ricorreva quest’anno il settantesimo anniversario della morte.

I festeggiamenti per il Cinquantenario si concluderanno a Giugno 2014 quando in occasione della manifestazione di fine anno, ricca di concerti e spettacoli, sarà presentato questo volume.

Frutto del meticoloso lavoro del Gruppo di progetto, esso  si snoda in tre percorsi: la ricostruzione e la ricerca storica con particolare gusto per la fonte documentaria, offerta in originale al lettore e alla futura memoria;  una raccolta fotografica di persone e “opere” che, seppure non esaustiva delle innumerevoli attività e progetti che una scuola ha compiuto in cinquant’anni di vita, ne è ampiamente rappresentativa; infine una raccolta di testimonianze di ex alunni, docenti e genitori che hanno voluto offrire ricordi inediti e densi di significato.

Questa pubblicazione è stata fortemente voluta da noi tutti, dirigente, docenti, alunni, genitori e personale ATA che abbiamo condiviso il bisogno di ricercare le radici della Scuola Monterisi, di raccogliere e conservare quindi documenti e testimonianze di persone ed eventi, di custodire i ricordi di tutti coloro che hanno abitato e reso bella “casa Monterisi” perché attraverso i fili della memoria ci si possa impegnare nel presente e tessere le trame del futuro.

                                                                                               CONCETTA CARROZZO

                                                                                              

GENESI STORICA DELLA SCUOLA “NICOLA MONTERISI”

Un eccezionale e doloroso evento, ricordato nella storia salernitana come l’alluvione del 25-26 Ottobre del 1954, causa nella sola città di Salerno la morte di oltre cento persone,  devasta interi quartieri e lascia migliaia di  cittadini senza casa.

Grazie alle pubbliche sottoscrizioni e ai fondi stanziati dallo Stato parte un piano di ricostruzione che permette il sorgere  di nuove abitazioni  nelle  frazioni rurali di S.Margherita e Pastena  ancora oggi chiamate “Le case degli alluvionati”.

Questo primo intervento di edilizia popolare dà poi l’avvio a numerosissime costruzioni abitative, con fondi sia pubblici che privati, che cambiano profondamente il volto della frazione Pastena trasformandola in un grande quartiere intensamente popolato. Tutto ciò porta all’aumento della popolazione scolastica del territorio e alla necessità di scuole che la possano accogliere offrendole spazi adeguati.

All’inizio degli anni Sessanta il Comune di Salerno, nel prendere atto dei bisogni della popolazione, comincia a reperire locali presso civili abitazioni o scuole limitrofe per dare temporanea accoglienza agli studenti, mentre dà luogo alla progettazione di nuovi edifici scolastici, tra cui l’edificio per la scuola media in via Loria.

Il primo ottobre 1963, l’anno scolastico inizia con gli alunni della Scuola Media di Pastena – Salerno dislocati in aule ricavate in civili abitazioni, in condivisione con i compagni dalla Scuola Media “Quagliariello” di Torrione-Salerno, costretti tutti a frequentare con orari organizzati in doppi turni.

A gennaio del 1964 le cose migliorano perché la scuola si trasferisce presso altri locali, sempre in edifici nati come civili abitazioni, in via Rocco Cocchia, risolvendo così almeno i problemi legati ai doppi turni.

Il bisogno di nuove aule segna l’organizzazione anche del successivo anno scolastico e solo nel 1966 iniziano le lezioni nell’attuale edificio di via Loria.

Planimetria della frazione di Pastena risalente agli anni del ‘40 del Novecento che evidenzia lo scarso sviluppo urbanistico del territorio. (Archivio storico Comune di Salerno)

“Al Venerato nome del defunto Arcivescovo Primate, S.E. Mons. Nicola Monterisi”

Con la delibera del Consiglio Comunale di Salerno del 23 marzo 1964 che  accoglie la proposta del Sindaco Alfonso Menna di intitolare la Scuola Media di Pastena al defunto Arcivescovo di Salerno Nicola Monterisi, si avvia l’iter burocratico di perfezionamento dell’intitolazione e quindi possiamo affermare che quel giorno sia ufficialmente nata la nostra scuola, la quale oggi, dopo l’ultima riorganizzazione dei cicli scolastici – e dopo l’istituzione dell’indirizzo musicale e del Centro Territoriale Permanente per l’Educazione degli Adulti – è denominata Scuola Secondaria di Primo Grado ad indirizzo musicale – C.T.P. “Nicola Monterisi” di Salerno.

Qui di seguito proponiamo alcuni documenti significativi di questa prima fase di vita della nostra scuola.

I primi anni

La nostra scuola compie i suoi primi anni di vita in un periodo particolare poiché con l’anno scolastico 1963/64 entra in vigore la “Scuola media unificata" che richiede un profondo rinnovamento nell’insegnamento e fissa l’obbligo per tutti fino a 14 anni e il carattere gratuito dell’istruzione. Si vuole una scuola più vicina agli alunni e alle famiglie e che sappia offrire a tutti pari opportunità.

La scuola cambia volto e modo di insegnare e i nostri professori di quegli anni, pur formati nella scuola selettiva che bocciava gli alunni anche per una sola disciplina e che rimandava a Settembre i tre quarti delle classi, si aprono allo spirito della legge che spinge verso la scuola attiva.

Il nuovo programma ministeriale contemplava l’opzione di seguire uno o più corsi facoltativi. In seconda media si introduceva la lingua latina che poteva poi essere scelta il terzo anno, senza la quale non ci si poteva iscrivere al Liceo Classico. Lo svolgimento degli insegnamenti facoltativi delle discipline di applicazioni tecniche e di educazione musicale, a riprova della grande importanza attribuita sia agli studi teorici che pratici, viene seguito in questi anni in tutte le classi della scuola.

Testimonia proprio questo impegno il documento del 7/11/1970, proposto nelle pagine seguenti, da cui si evince che tutti gli alunni delle seconde classi frequentano i corsi facoltativi sperimentali di educazione musicale e di applicazioni tecniche.

Con l’inaugurazione nel 1966 dell’attuale edificio, la nostra scuola riceve la visita di S E. Mons. Demetrio Moscato.

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